venerdì 11 aprile 2008
un viaggio difficile...
Ho iniziato questo percorso alla ricerca del mio benessere...da circa un anno.
Quando la vita ti porta a confrontarti con periodi di crisi interiore, ai quali non sai dare una reale spiegazione, si comincia a guradarci intorno ed a cercare delle risposte.
Tutto questo fermento, non è solo negativo, non è solo sofferenza, ma anzi spesso è necessario per trovare delle risposte importanti, vivere esperienze forti che piano piano ti portano ad una sempre maggiore consapevolezza e conoscenza.
Creto è la via più semplice vivere "anestetizzati", sicuri nelle nostre emozioni e sentiemnti di sempre, che conosciamo bene, ma che forse, anche se così familiari, non ci fanno stare così bene...
Il vero viaggio secondo me è dentro di noi.
Certo un bel viaggio, un bel paesaggio possono aiutarti a stare meglio, quando le cose non vanno, ma se non riusciamo a ritrovare un bel paesaggio anche dentro di noi, fuggire via non è mai la soluzione ma solo l'illusione della soluzione!
Scavare dentro di noi, Scoprirci, mettere a nudo le nostre paure, le nostre preoccupazioni, le nostre tristezze, non è così semplice e soprattutto ci vuole molto tempo...ma credo sia la strada più giusta che ti "porta" al vero scopo della tua vita...essere sereno e consapevole.
Questo mettersi in discussione, ti porta a cercare ed a trovare sempre delle risposte, attraverso esperienze, incontri,libri... perchè non siamo mai soli, e se siamo disposti a metterci in gioco, ad intraprendere il vero viaggio, troveremo sempre l'aiuto necessario.
Se volete condividere i vostri "viaggi", passati, presenti o futuri, mi fa molto piacere...
Un caro saluto e a presto
Sisters
sabato 5 aprile 2008
INTERVISTA!
Intervista allo psicologo americano Rick Jarow, autore di "Crea il lavoro che ami". Potresti fare un esempio di come funziona tutto questo? |
LOVE
Sisters
venerdì 4 aprile 2008
COME MANGIARE...

(…) Il cibo deve essere masticato il più a lungo possibile, fino a che sparisce dalla bocca senza bisogno di ingoiarlo. E' nella bocca che avvengono i processi più sottili, poiché essa assorbe gli elementi eterici, mentre gli elementi più grossolani scendono nello stomaco (…) ciò dimostra che la bocca ha assorbito gli elementi eterici, i quali nutrono il sistema nervoso.
La masticazione però riguarda il corpo fisico. Per il corpo eterico, bisogna aggiungere la respirazione. Mentre si mangia, ci si deve interrompere ogni tanto e respirare profondamente, per permettere al corpo eterico di ricavare dal cibo le particelle più sottili.
Ma se si sta parlando o discutendo, mentre si ingoia il cibo rapidamente e meccanicamente, il ritmo del respiro è disturbato e le reazioni fisico-chimiche non avvengono normalmente. Per nutrire il corpo eterico, si deve quindi mangiare in silenzio.
(..) Il corpo astrale si nutre di sentimenti ed emozioni, che sono costituiti da una materia ancor più sottile e più elevata delle particelle eteriche. Esso può essere nutrito con sentimenti d'amore verso il cibo, pensando che questo è una ricchezza, una benedizione e che è stato preparato nei laboratori del Signore. Quando il corpo astrale non è stato nutrito, poiché si è mangiato brontolando, criticando gli altri ed arrabbiandosi, ci si comporterà in seguito con durezza, nervosismo e parzialità e, se si hanno dei problemi difficili da risolvere, la bilancia penderà sempre verso il lato negativo ed ingiusto.
Il modo in cui si mangia è il miglior mezzo per ottenere la più perfetta trasformazione di se stessi.
Per nutrire il corpo mentale [ci si concentra su quegli esseri che si occupano] di ogni vegetale, di ogni pianta, di ogni frutto e sul fatto che, se questi crescono e maturano ad un dato momento, ciò corrisponde a determinate influenze planetarie. In questo modo anche il corpo mentale si nutre ed estrae dal cibo elementi superiori a quelli del piano astrale. Tutto questo procura contentezza, chiarezza ed una penetrazione profonda della vita e del mondo.
Ma l'uomo possiede altri corpi ancora più sottili. Il corpo causale, il corpo buddhico ed il corpo atmico. Questi corpi vengono nutriti se ci si lascia invadere da un sentimento di riconoscenza verso il Creatore
Riassumendo ecco le fasi di questa nutrizione:
- respirare (per il corpo eterico)
- mangiare il cibo con amore (per il corpo astrale)
- meditare su di esso (per il corpo mentale)
- ringraziare, per gli altri corpi ancora più sottili
Inoltre.. mai mangiare a sazietà. Non vi è nulla di peggio che alzarsi da tavola completamente sazi, perché questo ci appesantisce e ci materializza. Quello che certamente non sapete è che la fame prolunga la vita, la rinforza, la migliora.
Se vi alzate da tavola con un leggero appetito, date un impulso al corpo eterico, il qual, non avendo trovato nel cibo abbastanza elementi eterici, cerca di attirare e di assorbire dall'atmosfera questi elementi che gli mancano. Se volete potete chiamare questi elementi vitamine, ormoni eterici…
Il corpo eterico trova tali elementi e li assorbe, tanto che, qualche minuto dopo, non solo non avete più fame, ma vi sentite più leggeri, più vitali, più disposti a lavorare.
Se il cibo dà vita all'uomo, è perché possiede già in sé una vita che gli è stata infusa dal Creatore, ma occorre esaltarla, svegliarla, riscaldarla con le nostre benedizioni e la nostra riconoscenza.
Si mangia per ricevere la vita che Dio, o se preferite la Natura, ha posto nel nutrimento.
Tratto da: "La nuova Terra", ed. Prosveta
p
giovedì 3 aprile 2008
L'influenza della mente sulla materia
Lynne McTaggart, conosciuta in italia per il suo libro "Il campo del punto zero" - Macro Edizioni 2003 (vedi vetrina a fine articolo) sta facendo un lavoro immane e certosino di raccolta di esperimenti e evidenze che provano il potere dell'intenzione. Il numero di guarigioni naturali, dimostra per es. quanto l’autoriparazione e il rinnovamento siano naturali per il corpo umano e questo accade più facilmente quando il paziente si assume piena responsabilità della malattia e della cura o, per dirla in altro modo, della vita che conduce. Quel che c'è di nuovo è che la McTaggart dimostra che non solo il nostro copione ha un effetto evidente sulla condizione in cui ci troviamo, ma anche il copione che ci facciamo degli altri influenza egualmente la loro condizione. Non rimane quindi che risolverci ad avere pensieri amorevoli e il più possibile gioiosi!
Per la maggior parte di noi quando si intraprende qualcosa di nuovo, così come quando si affronta un nuovo anno, si tirano le somme e si considera il nostro viaggio in tutta la sua complessità, ovvero dove siamo stati e dove stiamo andando. Questo processo dovrebbe cominciare dai nostri pensieri.
Quando la gente sostiene che i pensieri non sono così importanti, mi vengono in mente quei pazienti cosiddetti terminali i quali, nonostante i manuali di Medicina e le prognosi dei loro dottori, sconfiggono la malattia praticamente nottetempo, senza l’aiuto della Medicina contemporanea.
L’Institute of Noetic Sciences ha raccolto tutti i casi scientificamente documentati di guarigioni cosiddette miracolose. Benché l’opinione comune sia che tali casi siano rari, dare una scorsa alla letteratura medica in proposito è istruttivo.
Un caso su otto di tumore alla pelle guarisce spontaneamente, così come un caso su cinque di tumore genitourinario. Virtualmente tutti i tipi di malattia – inclusi il diabete, il morbo di Addison e l’arteriosclerosi, nei quali si suppone che restino irrimediabilmente danneggiati organi o parti vitali del corpo – sono guariti in modo spontaneo. Una piccola branca della ricerca riguarda i malati terminali di cancro, che con pochissimo o nessun intervento medico hanno sconfitto la malattia contro ogni previsione.
Benché tali casi siano etichettati come “remissioni spontanee” – come se improvvisamente la malattia avesse deciso di nascondersi, ma conservando la possibilità di presentarsi a ogni momento – in molti casi essi rappresentano un altro esempio della capacità del corpo di auto-correggersi, grazie al potere dell’intenzione.
Tutti proviamo meraviglia di fronte ai casi di remissioni spontanee (SR), perché anche i più illuminati tra noi sottoscrivono il paradigma del corpo-come-macchina. Secondo questo modello, ciò che è rotto resta tale fin quando un bravo meccanico non arrivi con la giusta chiave inglese o il pezzo di ricambio.
Il numero di SR, da solo, dimostra quanto l’autoriparazione e il rinnovamento siano naturali per il corpo umano. Casi su casi di remissioni spontanee riguardano persone che si sono trovate dinanzi a un blocco nella loro vita: stress continuo, traumi irrisolti, conflittualità prolungata, isolamento marcato, profonda insoddisfazione o muta disperazione (Am J Psychother, 1058; 12: 723). Spesso si tratta di persone che non sono più protagoniste della propria vita.
Molti casi di remissione spontanea sembrano verificarsi dopo un radicale mutamento psicologico che ripristina una vita piacevole e dotata di significato. Nella maggior parte dei casi, il paziente si libera della fonte di angoscia psicologica e si assume piena responsabilità della malattia e della cura. Ciò lascia pensare che alcune persone si ammalino perché perdono ogni speranza nella vita, ovvero perché hanno pensieri che non promuovono la salute.
Esse scoprono il significato perduto della vita. Suonano il pianoforte o fanno trekking in Tibet. Trovano un cammino che li riporta alla loro joie de vivre. Il fatto che la malattia sia curabile tramite un semplice cambiamento nel modello di pensiero ha implicazioni ancora più profonde: i pensieri casuali che tutti i giorni attraversano la nostra mente diventano, nell’insieme, l’intenzione della nostra vita. Se cambiare il nostro “nastro” interiore ci rende capaci di tenere sotto controllo malattie mortali, è probabile che il copione della nostra vita su noi stessi diventi la nostra realtà in molti altri modi, meno significativi.
Ma che dire del copione che scriviamo per i nostri cari? Quando pensiamo che nostro marito sia poco affettuoso o i bambini poco bravi in matematica, stiamo inconsciamente scrivendo il copione per loro? I nostri pensieri hanno lo stesso effetto sugli altri e su noi?
Lo psicologo William Braud è uno dei pochi scienziati ad aver affrontato questa domanda. Egli ha raccolto un gruppo di volontari e ha chiesto loro di fare biofeedback su se stessi. Dopo aver diviso per coppie il gruppo, ha collegato un membro di ciascuna coppia alla macchina per il biofeedback, ma ha chiesto all’altro partner di rispondere alle letture ed eseguire l’invio di istruzioni mentali.
Secondo i dati di Braud, i risultati erano equivalenti a quelli ottenuti quando il paziente collegato alla macchina faceva il biofeedback su se stesso. In altre parole, l’effetto “mente-sopra-materia” dei pensieri dava gli stessi risultati fisici, che si trattasse del corpo del pensatore o di quello di qualcun altro.
Ciò suggerisce che le intenzioni di un’altra persona su di te, e anche i suoi pensieri quotidiani su di te, le tue abitudini e le tue capacità, possono tradursi in una profezia auto-realizzantesi, rivelandosi tanto potenti quanto il tuo “copione” su te stesso. Anche il nostro pensiero casuale sugli altri, così come il “copione” che abbiamo scritto su di loro, può diventare un’intenzione, e quindi va gestito con cautela.
La prova più interessante del “pensiero-come-malattia” viene dal lavoro di un team composto da moglie e marito, la psichiatra Jan Kiecolt-Glaser e il professore di virologia all’Ohio State University Ronald Glaser. Recentemente, essi hanno condotto un esperimento su 42 coppie sposate, di età compresa tra i 22 e i 77 anni. Tramite un dispositivo di suzione, hanno creato otto piccole vesciche sulle braccia dei vari coniugi, monitorando poi la guarigione di tali ferite nelle successive 24 ore.
All’inizio, alle coppie veniva chiesto di parlare di ciò che avrebbero voluto cambiare nella propria relazione matrimoniale, sotto l’assistenza di uno psicologo che faceva sì che l’incontro fosse positivo e costruttivo. Alla seconda visita in studio, alle coppie veniva chiesto di rivivere, in un certo senso, un litigio che aveva provocato forti emozioni, ma senza l’assistenza di un professionista.
Studiando i risultati, i Glaser scoprirono che le ferite nella seconda visita impiegavano un giorno intero per guarire. Nelle coppie litigiose e conflittuali, la guarigione impiegava il 40 percento di tempo in più.
La produzione di citochina – l’elemento chiave nel sistema immunitario per provocare la guarigione – intorno alla ferita era molto inferiore quando i partecipanti litigavano con il coniuge che quando erano sostenuti da un professionista. Inoltre, l’ostilità cronica metteva in circolazione molte più citochine proinfiammatorie, che potevano condurre a patologie degenerative come malattie del cuore, diabete, artrite e cancro (Arch Gen Psychiatry, 2005; 62: 1337-84).
I Glaser offrono solide prove biologiche – se ancora ne abbiamo bisogno – del fatto che una persona circondata da un conflitto psicologico non è sana come una persona circondata da relazioni amorevoli e di sostegno.
Ciò che i casi di SR suggeriscono, è che i pensieri nostri e di coloro che ci circondano la maggior parte del tempo ci guariscono o ci uccidono.
Recentemente, ho letto di studi che dimostrano quanto profondamente e rapidamente il cervello altera le sue funzioni e persino la sua struttura fisica in seguito a certe forme di pensiero: mi riferisco nello specifico, alla meditazione (Psychosom Med, 2003; 65: 564-70; NeuroReport, 2000; 11:1581-5). In poche settimane, le persone che pensano determinati pensieri alterano aree precise del cervello.
Ciò che questa ricerca lascia supporre è che il nostro organismo sia una sorta di Play-Doh [pasta da modellare, NdT] che viene plasmata dai nostri pensieri consci. La consapevolezza forma il nostro io fisico, e non il contrario. Se nel corso di tutta la vita il cervello può essere fisicamente trasformato semplicemente grazie a pensieri migliori, altrettanto vale per il resto del corpo.
La remissione spontanea può originare solo dalla plasticità dinamica ed energetica del corpo in quanto servitore della consapevolezza. Il migliore proposito salutare da ora in poi è incredibilmente semplice: risolversi ad avere pensieri felici.
Molto è stato scritto riguardo la cosiddetta “personalità del cancro”: in realtà, forse il punto sarebbe arrivare al cuore del cancro nella tua anima.
Lynne McTaggart è giornalista e autrice del libro bestseller The Field. Il suo ultimo libro è The Intention Experiment. Inoltre, pubblica varie newsletter sulla medicina alternativa e la spiritualità. Per ulteriori informazioni: www.livingthefield.com, www.theintentionexperiment.com
L'articolo è stato tradotto per gentile concessione di Lynne McTaggart e Living the field - Traduzione di Gagan Daniele Pietrini
mercoledì 2 aprile 2008
Se pensi...
Se pensi di non osare, non osi.
Se ti piace vincere, ma pensi di non farcela,
E' praticamente sicuro che non ce la farai.
Se pensi di perdere, sei perso,
Stando là fuori, nel mondo,
scopriamo che
il successo comincia dalla volontà
e che tutto è racchiuso in un atteggiamento mentale.
Devi pensare in grande per diventare grande,
devi essere sicuro di te stesso
per poter conquistare la medaglia.
Le battaglie della vita non vengono sempre vinte,
dal più forte o dal più furbo,
E prima o poi l'uomo che vince
è l'uomo che è convinto di poter vincere!
ANONIMO
Perchè non inizi la tua giornata con questa bellissima frase:
"Io sono la mia persona preferita. Io mi amo totalmente in questo momento. Sono un'espressione divina e magnifica della vita!"
Love
SISTERS